Succede a Michael Winston Hicks, nato in New Jersey e descritto dal New York Times come un “frequent travelerâ€. La madre, Najlah Feanny Hicks, ha detto al quotidiano che per quanto riguarda i voli del figlio i problemi sono cominciati fin dall'età di due anni. Gli Hicks stavano imbarcandosi dall'aeroporto di Newark, in New Jersey, verso la Florida quando gli addetti alla sicurezza dissero loro che per il bimbo non c'era posto sull'aereo: "Il suo nome figura nella lista dei passeggeri sospetti".
Il bimbo fu perquisito in modo molto approfondito. Si mise a piangere. Da allora questa situazione si è ripetuta più volte, ma non sempre: a volte Winston, che ad ogni imbarco viene sempre perquisito in modo speciale, ha potuto imbarcarsi, altre volte no. Il motivo - ha spiegato la signora Hicks - sta nel fatto che il suo nome anche se non figura nella cosiddetta “no fly list†(che include circa 2.500 nomi, dei quali solo il 10% sono americani), è compreso in quella, molto più lunga, dei passeggeri "selezionati", per i quali la Transportation security administration (TSA)prevede procedure molto più severe.
La TSA, interpellata al riguardo dal New York Times, si è limitata a precisare che "nessun bambino figura nelle nostre liste", ma non ha fornito ulteriori risposte circa il caso di Winston Hicks.
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